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IL VILLAGGIO

Gherardi Il Villaggio del Cinema è un luogo fermo nel tempo: l’infinito della campagna ferrarese fa da sfondo a canali di scolo, case rurali, macchinari agricoli, scheletri di scuole, vecchi bar abbandonati, silenzi cosmici e un orizzonte che induce alla riflessione.

In queste terre, e non in qualsiasi altrove d’Italia, nacquero il Neorealismo, grazie ai registi Luchino Visconti, Giuseppe De Santis e Roberto Rossellini, il documentario moderno, grazie a Florestano Vancini e Michelangelo Antonioni, il «dark padano», con le pellicole cult di Pupi Avati, e l’arte degli effetti speciali, interpretata dalle suggestioni di Carlo Rambaldi.

Il Basso Ferrarese è un susseguirsi di zolle create ad arte da «spondini», scarriolanti, bonificatori in un tempo mitico che ci rimanda alla più grande bonifica d’Europa, iniziata nel 1872, proseguita nella prima metà del Novecento e forse mai terminata. Di quell’età in cui la mano dell’uomo ha modificato inesorabilmente un intero territorio, ci restano le ultime testimonianze architettoniche, un «ruralesimo padano» costituito dal sovrapporsi di stili ed epoche storiche che abbracciano i primi 70 anni del Novecento: cascinali, corti della Bonifica, villette a misura d’uomo, case dell’Ente, appartamenti dell’INA Casa.

Queste strutture, corrose dal tempo e dall’emigrazione di massa, a partire dal 2022 hanno cominciato a rivivere una seconda giovinezza grazie alla potenzialità della pittura urbana, al talento di giovani artisti, all’artigianato dell’immaginazione, all’arte contemporanea e cinematografica.

A Gherardi Il Villaggio del Cinema, difatti, potrete apprezzare una serie di murales dedicati al grande cinema italiano nato o passato dall’Emilia-Romagna: vi troverete di fronte una carrellata di film che hanno spesso ottenuto successi nazionali e internazionali, grazie ai quali ancora oggi ci consentono di essere considerati tra i Paesi del Cinema con il maggior numero di Oscar.

L’itinerario sarà come una lunga pellicola paesaggistica, in cui cinema, poesia della pianura emiliana, storia e un pizzico di spiritualità si intersecheranno.

LA STORIA

Gherardi, nel comune di Jolanda di Savoia, ultimo borgo giardino di fondazione pensato a tavolino all’inizio del ’900, è figlio dei grandi lavori di bonifica che nel basso ferrarese ebbero inizio nel 1872.

Al tempo, tutta la zona era una palude secolare dove si annidava la zanzara anofele, motivo per cui non ci abitava nessun essere umano. La Società Bonifiche Terreni Ferraresi, a seguito delle grandi operazioni di bonificazione, costruì ex novo Jolanda di Savoia (all’epoca Le Venezie), prima città del nuovo secolo, e poi Gherardi, borgo satellite che ricoprì un ruolo centrale nella vastissima zona appena prosciugata. Gherardi venne ideato con tutti i servizi di prima necessità: farmacia, macelleria, botteghe, asilo, scuola elementare, chiesa, stalle, ma anche feste di paese, circhi, carnevali.

Oggi, Gherardi conta 49 famiglie residenti, per un totale di 116 componenti: a seguito dell’emigrazione della seconda metà del secolo scorso, tutte le attività commerciali sono state chiuse (resta un gommista) e molte case e appartamenti risultano sfitti.

LO STUDENTATO

Li chiamano comuni a rischio scomparsa, comuni in polvere o anche aree interne. Eppure sono parte integrante del nostro patrimonio storico e artistico, e rappresentano una grande opportunità, spesso sprecata, per trovare casa a condizioni accettabili e dignitose.

L’Italia dei borghi è fatta di circa seimila comuni, ognuno con una popolazione inferiore ai cinquemila abitanti: proprio in questi luoghi, molte persone possono decidere di fare una scelta di vita controcorrente, soprattutto se incentivati da scelte coraggiose delle amministrazioni locali che decidono di combattere, con gesti concreti, la deriva dello spopolamento.

Il territorio di Ferrara e ancor di più la parte orientale della provincia, scontano un tasso di invecchiamento della popolazione molto più elevato rispetto alla media regionale, con un contestuale abbandono delle aree più periferiche e marginali, dovuto anche alla graduale diminuzione di servizi.

Obiettivo del progetto Gherardi Il Villaggio del Cinema, è contribuire a ripopolare il borgo di Gherardi, luogo in cui il costo della vita è più che ragionevole e i ritmi non sono frenetici. L’intento è di coinvolgere e far partecipare l'intera comunità, intesa come singole persone, come famiglie, come comunità economica, come amministratori pubblici.

Gli ideatori e promotori del progetto sono Stefano Muroni e Valeria Luzi, fondatori della filiera creativa Ferrara La Città del Cinema® .

I promotori sono, inoltre, creatori di una filiera creativa unica in Europa basata sulla formazione e sulla produzione cinematografica, diffusa in tutto il territorio estense ma con sede centrale a Ferrara.

Ad oggi la filiera è costituita da: Centro Preformazione Attoriale, Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini, Tenda Summer School ed attività ad essa legate. Inoltre a Ferrara risiede una sede locale della giovane società di produzione Controluce Produzione, che promuove la Scuola Vancini, oltre a produrre corti e lungometraggi di riconosciuto livello nazionale (David di Donatello, Nastri d'Argento) e distribuiti su canali di rilievo come Rai e Sky Cinema.

L’idea di base, quindi, è quella di trasformare Gherardi in uno studentato in cui gli allievi della Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini possano trovare un luogo adatto a maturare durante gli anni della loro formazione professionale e spirituale.

Gherardi è concepito, quindi, come un luogo non solo di murales, turismo e bellezza, ma anche come spazio della formazione e dello studio del cinema.

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